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Riportiamo i risultati di un nostro rilevamento del 17 luglio scorso tramite gps delle posizioni delle boe nel tratto di costa Trave - Mezzavalle.
Ad oggi non ci risulta che la situazione sia migliorata.
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Comunicato Stampa del 15.01.2021
Il sentiero nord di Mezzavalle deve essere riaperto!
La falesia è un tratto costiero del parco del Conero caratterizzato da delicati equilibri e dalla frequentazione storica di grottaroli ed altri innamorati del mare, in un contesto paesaggistico mutevole e straordinario. La fatica di accedere a questi luoghi unici attraverso brevi “stradelli” viene compensata ampiamente dalla bellezza dei luoghi e dalle spiaggiole. Un territorio, in passato proposto per la candidatura UNESCO, dove la possibilità di fruizione si scontra con le sempre più restrittive ordinanze sindacali che ne vietano l’accesso. E purtroppo si pagano tutte le contraddizioni della politica. Da anni l’errato posizionamento della segnaletica sulla strada provinciale, invece che in prossimità del ciglio di falesia, ha favorito la chiusura di percorsi storici mentre, grazie all’infaticabile lavoro dei grottaroli, i mutevoli percorsi venivano comunque mantenuti e resi accessibili. Insomma divieti per la tranquillità degli amministratori e divieti palesemente violati dagli amanti di questo territorio.
L’ultima brutta novità riguarda il sentiero 310, di accesso alla spiaggia di Mezzavalle, uno dei 18 percorsi ufficiali del parco del Conero. E’ il più agevole di tutti i tracciati esistenti in falesia e nel 2009 l’Ente Parco con delibera 155 del 3 luglio 2009 ha finanziato un progetto per la “riduzione del rischio e opere di protezione e modifica del tracciato”, realizzando così una piccola variante per superare un breve tratto rischioso dal punto di vista geologico. Doveva preludere ad una ritrovata libertà di fruizione ma i divieti rimasero ed ora si vorrebbe cancellare definitivamente questa prospettiva. Ci risulta che un successivo studio geologico del 2018, commissionato dal Comune di Ancona, evidenzia sul sentiero 310 alcuni brevi tratti a rischio frana. Il problema potrebbe essere risolto realizzando modesti interventi di messa in sicurezza geomorfologica e di regimentazione delle acque meteoriche: ma ora l’ordinanza di chiusura temporanea sembra dover lasciar posto ad una “chiusura definitiva”, come indicato nella delibera di Giunta del 28.12.2020, decretando così l’impossibilità di accesso a tutti gli stradelli a mare della falesia di Ancona a sud del Passetto. Questo paventato intervento, che non risulta concertato con l’Ente parco, suscita fortissima perplessità e sconcerto, in particolare tra i tanti frequentatori della spiaggia di Mezzavalle. Pochi giorni fa sulla stampa il Comune di Ancona rilanciava un progetto di mappatura e rilancio turistico proprio di questo bellissimo tratto costiero che invece la sindaca sembra decisa a chiudere definitivamente. La confusione regna a palazzo. Questa delibera penalizza proprio la tanto auspicata valorizzazione del nostro patrimonio ambientale e culturale.
Siamo certi che i cittadini sosterranno questa nuova battaglia perché la falesia sia fruibile da tutti, in sicurezza. Non vogliamo che il sentiero di Mezzavalle faccia la fine del sentiero delle Due Sorelle!
APS Portonovo per Tutti, CAI sezione di Ancona, Circolo “Il Pungitopo” di Ancona, Comitato Mare Libero, Comitato Mezzavalle Libera, Forum Paesaggio Marche, Italia Nostra Ancona
Chiediamo un incontro urgente con gli ass.ri Sediari, Manarini e Foresi per poter avviare la progettazione degli interventi indicati nello studio geologico del 2018, realizzato dalla GeoEquipe - geologo Fabrizio Pontoni, in modo da poter riaprire in sicurezza il sentiero entro l'estate 2021.
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Considerazioni di fine estate 2020
Articoli del Resto del Carli del 20.9.20:
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COMUNICATO STAMPA DEL 15 SETTEMBRE 2020
AREA MARINA PROTETTA DEL CONERO: RISPOSTA ALLA SINDACA DI ANCONA
Le dichiarazioni della Sindaca ieri in Consiglio Comunale lasciano esterrefatti per la loro totale infondatezza:
- Non è vero che il Comune abbia “approfondito il tema con gli stakeholders”: ci risulta che la Sindaca abbia incontrato solo i rappresentanti di alcune categorie (in particolare per quanto a nostra conoscenza: Marina Dorica e pescatori subacquei) decisamente contrari all’ipotesi di AMP; non ha consultato i cittadini, gli operatori economici di Portonovo e della Riviera del Conero, le cooperative di pescatori, i comitati locali e le associazioni ambientaliste;
- La dichiarazione che il Comune si sarebbe confrontato con il Ministero dell’Ambiente è falsa, poiché la Sindaca si è rifiutata di partecipare ben due volte ad incontri convocati dal Ministero dell’Ambiente del Territorio e del Mare, che da anni promuove l’istituzione dell’AMP del Conero, rendendo disponibili anche i finanziamenti per il suo funzionamento;
- La paventata “burocrazia” è altrettanto infondata perché è stato proprio il Comune a bloccare un percorso che sarebbe già concluso da tempo. Inoltre, il Comune potrebbe gestirla direttamente come già accade in altre realtà.
- Contrariamente a quanto sostiene la Sindaca, non esistono alternative all’Istituzione di una Area Marina protetta per proteggere il mare del Conero. Le millantate alternative sono un modo per ingannare i cittadini dicendo loro che si sta facendo qualcosa di utile per l’ambiente ma non è così, e la Sindaca ne è pienamente consapevole poiché ne è stata informata personalmente dal mondo scientifico, e dai ricercatori del CNR e dell’Università.
Le istituzioni pubbliche di tutto il mondo promuovono la creazione di AMP (ce ne sono ben 30 in Italia) come motore di sviluppo economico e di turistico sostenibile. Questo vale per Portofino, Trieste, Siracusa e questa estate anche Capri. Solo la Sindaca di Ancona pensa che sia un ostacolo burocratico e che "non c'è nulla da proteggere e tutto può rimanere così com'è".
Al contrario ci sono evidenti segni di progressivo danno ambientale e non fare nulla è grave e colpevole. Il silenzio assordante della Sindaca sul problema AMP si è finalmente rotto. Ma schierandosi contro il proprio stesso programma di prima legislatura e le proprie dichiarazioni pubbliche fatte quando venne eletta, senza aver consultato i cittadini che le hanno dato fiducia sul programma, la Sindaca Mancinelli si assume tutte le responsabilità, morali e legali di aver permesso un progressivo degrado dell’Area Marina del Conero per difendere l’interesse di pochi.
La politica democratica è fatta di confronto e di ascolto, a partire dalla base e non dai portatori interessi specifici che vanno contro l’interesse comune. Chiediamo pertanto alla Sindaca, se ritiene di esprimere il pensiero di tutti, di consultare i cittadini. E chiediamo ai consiglieri comunali, molti dei quali autenticamente attenti alla protezione e valorizzazione del territorio, di esprimersi in proposito.
Il Comitato per l’Area Marina Protetta del Conero
Ancona, 15 settembre 2020