Ripascimenti
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PORTONOVO: LA SPIAGGIA DEI VIP DIVENTA SPIAGGIA ARTIFICIALE.
Si è appena compiuto l’ennesimo scempio del ripascimento a Portonovo, con la spesa di 160.000 euro dei contribuenti, a unico vantaggio dei ristoratori, degli stabilimenti balneari e a danno dell’ambiente naturale e della libera fruizione della spiaggia a Portonovo.
L’intervento, voluto dalla Regione Marche con autorizzazione di Parco del Conero, Comune di Ancona, supervisionato dall’ARPAM e con il controllo tecnico dell’Univpm, ha trasformato l’arenile di una delle spiagge più belle delle Marche in una massicciata ferroviaria, con sassi spigolosi e sbalzo di mezzo metro per entrare in acqua; a qualche VIP masochista forse piacerà così …
Di fatto il ripascimento è funzionale solo al posizionamento di un maggior numero di lettini e di tavoli dei ristoranti, spesso posizionati a meno di 5 metri dalla battigia, in barba alla legge 217/2011 che sancisce all’articolo 11 «il diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione».
sullo stesso argomento: https://www.vivereancona.it/2018/07/14/ripascimenti-rubini-aic-soldi-buttati-e-natura-messa-a-rischio/690948/
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Basta Ripascimenti a Portonovo
Noi del Comitato Mare Libero siamo rimasti sbalorditi nel leggere sui giornali la richiesta del Consorzio La Baia per urgenti interventi a seguito dell’erosione delle spiagge di Portonovo.
Questo perché i dati strumentali in nostro possesso ci confermano quanto già asserito precedentemente nello studio curato dal prof. Enzo Pranzini: “Lo stato dei litorali italiani”, del prestigioso Gruppo Nazionale per la Ricerca sull’Ambiente Costiero, dove sostanzialmente leggiamo che: il tratto di costa del Conero, nel periodo compreso tra il 1948 ed il 1999, risulta in “sostanziale equilibrio”.
Nuovi rilevamenti effettuati dal geologo
Andrea Digani, uniti all’analisi geomorfologica della costa di
Portonovo, ci hanno portato a constatare, dati alla mano, l’infondatezza
dell’erosione delle spiagge di Portonovo.
Quello che accade è che i sedimenti delle spiagge si spostano generando aumenti da una parte e scompensi dall’altra.
Questa distribuzione disomogenea fa nascere delle preoccupazioni negli operatori economici della baia che temono di trovarsi con la spiaggia ridotta all’inizio della stagione balneare, ma il materiale si è solo spostato e non manca.
Perciò proponiamo una soluzione che è semplice ed economica e consiste, nel caso ce ne fosse bisogno, nello spostare i sedimenti con le ruspe dieci giorni prima dell’apertura degli stabilimenti.
Ridistribuendo il materiale nei tratti di spiaggia che in quel periodo dovessero ancora risultare di ridotte dimensioni.
Le rilevazioni strumentali e i semplici sopralluoghi ci confermano che di materiale ce n’è in abbondanza, è sufficiente ridistribuirlo all’occorrenza.
Riterremmo invece vergognoso e inaccettabile se si decidesse di sprecare ancora una volta il denaro pubblico per interventi di ripascimento ingiustificati, che vengono richiesti ogni anno solo perché la spiaggia si è spostata di qualche decina di metri fuori dallo spazio dato in concessione all’operatore economico di turno.
Chiediamo quindi ai nostri imprenditori ed amministratori una scelta di cambiamento orientata verso un maggior rispetto per il bene comune ed il mantenimento della naturalità delle aree protette.
Per risolvere in maniera definitiva il problema della distribuzione dei sedimenti nella spiaggia di Portonovo sono sufficienti l’onesta, il buon senso e, se necessario, le ruspe.
Fonte: MareLibero.it
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Ripascimenti a Portonovo: quello che il verbale della Conferenza dei Servizi non dice
(di Andrea Fantini)
Sono le 3 del mattino del solstizio d’estate, intorno a Portonovo non si riesce a dormire, non per la calura estiva, ma per il fragore dei camion che scaricano sassi nella baia.
Sono ormai gli ultimi dei 130 che per tutta la settimana, sempre in orario notturno alla faccia della quiete e della fauna selvatica che dovrebbero essere rispettati in un parco naturale, hanno riversato al lato ovest del moletto circa 2.500 mc di ghiaia di cava. Un vero scempio in un’area SIC (Sito di Interesse Comunitario) che purtroppo ormai vede gran parte delle sue spiagge artificializzate per la gioia e l’interesse dei ristoratori e gestori di stabilimenti che così, dicono, possono sfruttare appieno la metratura delle loro concessioni. Tutto questo in concomitanza con l'apertura della stagione balneare, della consegna della Bandiera Blu e della celebrazione della festa del Mosciolo Selvaggio.
Ho partecipato, come uditore e delegato di Italia Nostra, alla Conferenza dei Servizi del 27.5.13 che ha dato il nulla osta a questa scellerata operazione. Abbiamo ricevuto, nei giorni scorsi, il verbale di tale Conferenza che in due righe sintetizza l’intervento che mi è stato gentilmente concesso di fare dal Presidente della Conferenza, geol. David Piccinini.
Ritengo doveroso nei confronti dei cittadini che hanno finanziato con le loro tasse, almeno quelli di loro che le pagano, questa inutile e dannosa operazione, riportare per intero il contenuto del mio intervento:
Fantini – Italia Nostra: vorrei fare brevemente due considerazioni, una riferita al breve e una al medio-lungo periodo: è evidente che c’è una carenza di dati, da tutti voi evidenziata, per valutare seriamente l’impatto dei ripascimenti sull’habitat marino; è altresì evidente che la motivazione per effettuare i ripascimenti è esclusivamente economica…
Prima interruzione di Luciano Lucchetti - Comune di Ancona : …omissis …
Fantini– Italia Nostra: andatevi a leggere quanto voi stessi del Comune avete dichiarato alla precedente Conferenza: gli interessi economici ci sono, eccome! Anche noi abbiamo a cuore gli interessi degli operatori economici, per questo proponiamo che venga ridistribuita la ghiaia accumulata in sito, e crediamo che il loro interesse sia maggiormente tutelato nel medio-lungo periodo se sarà tutelata la naturalità delle spiagge di Portonovo.
In ogni caso non possiamo permettere che siano effettuati esperimenti tipo Frankenstein in un SIC come Portonovo…come vorrebbe Lucchetti che propone di fare i ripascimenti per vedere che effetto fanno sull’ambiente!
Seconda interruzione di Luciano Lucchetti - Comune di Ancona : …omissis …
Fantini– Italia Nostra: i 5.000 mc. di ghiaia di fiume per 8.000 tn, e i 287 camion previsti in piena stagione vi sembra una misura limitata? Con quale effetto per l’immagine di Portonovo ?
Sono d’accordo con il Parco - tranne per il fatto che il piano preveda i ripascimenti – dobbiamo considerare il Piano Particolareggiato di Portonovo, il previsto arretramento delle strutture – per esempio dovremmo valutare come funzionerà il parziale posizionamento su piloni del ristorante il Clandestino – e la realizzazione dell’Area Marina Protetta.
Terza interruzione di Luciano Lucchetti - Comune di Ancona Lucchetti: …omissis …
Fantini– Italia Nostra: Un’ultimo invito, sullo studio che proponete: che sia oggettivo, che non coinvolga solo studiosi già schierati a favore dei ripascimenti…dovreste chiamare la prof. Airoldi, per esempio, e sentire diversi esperti; noi siamo disposti a partecipare e speriamo che sia uno studio effettivamente trasparente e condiviso.
Tombolesi – ARPAM: …omissis …
Piccinini-presidente Conferenza – Regione: …omissis …
Fantini– Italia Nostra: Chiedo che venga messo agli atti di questa Conferenza il comunicato con cui Italia Nostra, Comitato Mezzavalle Libera, Comitato Mare Libero, Forum Paesaggio Marche, Circolo Naturalistico “Il Pungitopo” chiedono che venga negata l’autorizzazione ai ripascimenti. Grazie per avermi consentito di partecipare e buona continuazione.
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Apprendiamo dal Messaggero del 28 maggio che la Conferenza dei Servizi ha deciso di dimezzare i ripascimenti rispetto a quanto previsto dal progetto del Comune di Ancona.
Praticamente, se quanto riportato dal quotidiano locale è esatto, saranno utilizzati "solo" 2.500 mc di ghiaia fluviale, per un peso complessivo di 4.000 tonnellate, usando nell'arco di due settimane 130 autocarri che nel mese di giugno, in concomitanza con l'apertura della stagione balneare, della consegna della Bandiera Blu e della celebrazione della festa del Mosciolo Selvaggio, percorreranno la stretta e dissestata strada che scende a Portonovo.
Come mai si userà esattamente la metà del materiale che era previsto inizialmente dal progetto del Comune per un'estensione di spiaggia che è di molto inferiore al 50% della linea di costa totale interessata dal progetto?
Se la Regione e il Comune fossero in grado di spiegarcelo, gliene saremmo infinitamente grati.
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Ancona, 25 maggio 2013
Comunicato stampa
Un invito a negare l’autorizzazione ai ripascimenti nella baia di Portonovo
Nei prossimi giorni si riunirà una conferenza de servizi in cui rappresentanti della Regione Marche, del Comune di Ancona, dell’Ente Parco del Conero e dell’Università Politecnica delle Marche decideranno se autorizzare i ripascimenti delle spiagge di Portonovo e quindi una ingente spesa di denaro pubblico.
Manca però una valida ragione per realizzare questi interventi, in quanto le spiagge di Portonovo sono attualmente molto grandi e godono di ottima salute, ad eccezione del piccolo tratto compreso tra il molo ed il ristorante Emilia, dove i problemi sono causati proprio dalle dimensioni eccessive del molo.
Il progetto presentato dal Comune di Ancona che sostiene la necessità di ripascimenti nella baia di Portonovo si basa su pochissimi dati, scelti in maniera arbitraria e con una metodologia discutibile per arrivare a conclusioni ampiamente speculative che non rappresentano affatto la situazione reale delle spiagge di Portonovo. Secondo queste interpretazioni, le spiagge della baia starebbero subendo una continua e rapidissima riduzione.
E’ possibile dimostrare con la nostra documentazione che questo processo non è verosimile (vedi file pdf allegato “trucchetto evoluzione costa”).
Le spiagge di Portonovo sono soggette a continui spostamenti di materiale e alle volte alcune spiagge presentano dei deficit temporanei, ma non esistono dati concreti a smentire il fatto che la quantità di sedimenti disponibile nell’area emersa delle spiagge sia rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi 20 anni, a dispetto della irrealistica ricostruzione formulata dai tecnici del Comune.
Nei giorni scorsi gli stessi operatori della baia hanno dichiarato sui giornali il fatto che le spiagge nella zona a sud della Torre non presentano problemi.
Ci chiediamo per quale ragione alcuni soggetti della Regione Marche, del Comune e dell’Università Politecnica delle Marche ritengano invece gli interventi di ripascimento assolutamente necessari e stiano facendo di tutto perché vengano realizzati, impegnandosi per superare qualsiasi ostacolo.
Il Parco del Conero nelle scorse settimane ha espresso parere sfavorevole ad autorizzare i lavori, sulla scorta di ricerche scientifiche che attestano i danni causati da questi interventi, proprio lungo la costa del Conero, sulle popolazioni algali di Cystoseira, che rivestono una notevole importanza ecologica. Eppure c’è chi si impegna per rimuovere gli ostacoli che si oppongono all’autorizzazione dei ripascimenti, cercando di scavalcare i pareri tecnici che hanno negato l’autorizzazione per mezzo di altri pareri tecnici. C’è un evidente conflitto d’interessi da parte di alcuni dei personaggi che sono chiamati a prendere decisioni. Questo non dovrebbe essere permesso.
Crediamo che se i ripascimenti verranno autorizzati i cittadini avranno molte buone ragioni per arrabbiarsi.
Infatti si tratterebbe di una spesa di denaro pubblico inutile (sono stati spesi finora circa 750.000 euro, e si vorrebbe procedere all’infinito su questa strada..), per giunta allo scopo di realizzare interventi che, oltre ad alterare la naturalità delle spiagge di Portonovo, potrebbero comportare un danno alle biocenosi marine della Riviera del Conero, un patrimonio che appartiene a tutti.
Invitiamo quindi i soggetti che dovranno decidere in merito, a negare l’autorizzazione per i ripascimenti e permettere soltanto la distribuzione con i mezzi meccanici dei sedimenti già presenti sulle spiagge.
Chiediamo a tutti i cittadini di unirsi a noi per fermare questa ed ogni altra “mangiatoia” di denaro pubblico.
Comitato Mare Libero, Comitato Mezzavalle Libera,
Circolo Naturalistico “Il Pungitopo”, Forum Paesaggio Marche, Italia Nostra
scarica il comunicato in PDF
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I recenti articoli di stampa:
il Resto del Carlino - Tutela della costa, procedimento Ue contro le Marche
Corriere Adriatico - Molo Davanzali nel mirino dell'Ue
ANSA - Ripascimento costa Marche- UE apre procedura infrazione
non fanno che confermare quello che andiamo dicendo da tempo: la Legge Regionale n.7 del 14/04/2004, "Disciplina della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale", è in netto contrasto con le normative europee.
Riepilogando brevemente: la regione Marche ha fatto una legge che esonera dalla V.I.A. le opere di ripascimento, mentre la UE ha dato disposizioni diametralmente opposte.
Così adesso rischiamo pure delle prevedibilissime sanzioni economiche.
E, fatto ancora più grave, le nostre istituzioni erano ben consapevoli dell’irregolarità della legge emanata e dell'eventualità che l'Unione Europea potesse avviare una procedura d'infrazione. Come ben dimostrato dalla comunicazione del Ministero dell’Ambiente del 20/07/2009 indirizzata per conoscenza alla Regione Marche Servizio Ambiente e Difesa Suolo.
Di seguito vi proponiamo parte della comunicazione del Ministero che potete leggere per intero cliccando qui:
« [..] In particolare si fa riferimento al fatto che la sia le Direttive in materia di VIA che il DPR del 12 aprile 1996, prevedono che siano soggette alle procedure di VIA (procedura completa o procedura di screening) le “opere costiere destinate a combattere l'erosione ed i lavori marittimi volti a modificare la costa, mediante la costruzione di dighe, moli ed altri lavori di difesa del mare".
La regione Marche, nel recepire la normativa, con la legge del 7 aprile 2004, ha invece specificatamente escluso gli interventi di ripascimento finalizzati al ripristino dello stato dei luoghi da qualsiasi valutazione ambientale.
Considerato quanto sopra evidenziato, si fa presente quanto di seguito riportato
La disciplina in materia di VIA non permette di escludere a priori alcuna categorie di opere, si possono solo individuare soglie e/o criteri che comunque non devono essere tali da permettere la loro elusione con il frazionamento dei progetti che vanno invece considerati nel loro insieme.
Tale principio è stato affermato dalla Corte di Giustizia con la sentenza de! 21 settembre 1999 che ha condannato l'Irlanda. Sempre la stessa Corte di Giustizia ha specificato con altre diverse sentenze, che nessuno Stato membro può esonerare dagli obblighi di VIA le categorie di progetti se non quelli destinati alla difesa nazionale.
Ciò premesso si ritiene quindi che l'interpretazione della Regione Marche non sia in linea con quanto previsto dalle normative e che in caso di esclusione di alcuni progetti si potrebbe incorrere in una condanna della Corte di Giustizia o del TAR competente.
Si fa inoltre, presente che anche la più recente normativa italiana in particolare il Dlgs n. 4/08 di modifica del Dlgs n. 152/06, tra le opere la cui valutazione è a carico delle Regioni individua nell'allegato IV, punto 7, lettera n) le opere costiere con la stessa dizione della Direttiva comunitaria, non escludendo a priori specifiche opere di difesa della costa, quali sono quelle di ripascimento. [..] », le parti in grassetto sono aggiunte.
Fonte: MareLibero.it